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Il campo degli Ebrei 1 (Copyright Monica Bruni 2000)

 

Beautiful and Abandoned Places
  

Il campo degli Ebrei

Testo: Luca Pettinelli
Foto: Monica Bruni

  

  

  

Il campo degli Ebrei 3 (Copyright Monica Bruni 2000)

 

 

 

Il campo degli Ebrei 2 (Copyright Monica Bruni 2000)

Proseguo sulla strada che porta in cima costeggiando la scogliera tanto che basterebbe scendere dall’auto ed affacciarsi sul ciglio per trovarsi, altissimi, su un mare scuro e agitato. Quassù la foschia si dissolve e dietro l’ultima curva le vedo, adagiate sul pendio accarezzato dal sole con l’erba tagliata da poco e una nuova recinzione che delimita l’area. Centinaia di tombe grandi e piccole, sparse senza un ordine apparente ai piedi della fortezza del faro, resti di quella che fu una delle comunità ebraiche più fiorenti del mediterraneo. Alcune sono lastre appoggiate a terra, altre cippi o colonne, altre ancora semplici pietre istoriate che sporgono per pochi centimetri, ma tutte scolpite nella pietra bianca del posto, la stessa con cui furono innalzati i templi dell’acropoli sulla collina di fianco venticinque secoli fa. Quando ci si avvicina a leggere ecco la rivelazione: le parole, i nomi, i mestieri sono incisi nella loro lingua. Le dita seguono con curiosità e devozione quelle parole impenetrabili e gli occhi, a poco a poco, si rassegnano a non saper leggere. Ma lasciandosi scivolare lungo i contorni arrotondati di quell’alfabeto la vita e la morte, per un istante, si fanno qabbala e gli infiniti nomi che questi antichi mercanti davano a Dio diventano tutti possibili allo stesso tempo, quasi che l’ignoranza della lingua fosse una benedizione ed io mi trovassi lì proprio per compiere quel gesto lento, delicato, in onore di qualcuno che non c’è più.

Questo è un posto bellissimo per essere seppelliti, penso mentre mi incammino verso il faro, e mi volto indietro a guardarle, così bianche nell’erba.

Il campo degli Ebrei 4 (Copyright Monica Bruni 2000)

La Casamatta

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