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La Casamatta (Copyright Monica Bruni 2000)

 

Beautiful and Abandoned Places
  

La Casamatta

Testo: Luca Pettinelli
Foto: Monica Bruni

La Casamatta 2 (Copyright Monica Bruni 2000)

   

La Casamatta 5 (Copyright Monica Bruni 2000)

La Casamatta 3 (Copyright Monica Bruni 2000)

Eccomi qui, vent’anni dopo. Risento i passi, le voci e gli odori di tanto tempo fa e, per un attimo, rivedo un bambino col mio stesso nome e la stessa faccia. Io che vivevo a due passi da qui, io che giocavo e mi nascondevo. E’ stato un lungo viaggio attraverso la notte; è stato come quando il pallone finiva quassù e nessuno voleva venirlo a riprendere perché si sentivano dei respiri venire dal fondo dei corridoi e dal buio dietro le sbarre. Ma quel bambino non c’è più e non c’è più neanche la paura.

Come la benda sugli occhi di un condannato a morte, la vegetazione ha ricoperto questa costruzione dimenticata da più di mezzo secolo. Qui è pieno di fantasmi. Puoi sentirli mormorare dagli interstizi delle mura sbrecciate o alle cancellate dove si scambiavano parole d’ordine, vedere le loro ombre svanirti alle spalle nella luce incatenata al pavimento in pallidi rettangoli dalle inferriate arruginite. Soldati, erano soldati. Prima del Regno Pontificio, poi francesi, piemontesi e infine i tristi artiglieri del regno. In giornate come questa, quando puoi vedere l’inverno di spalle allontanarsi lentamente, scendevano fischiando giù per i vicoli, portando fiori di campo e monete alle lavandaie del rione San Pietro in cambio di uno sguardo e di una divisa fresca. Magari qualcuna se la sono anche portata via, nelle pianure fangose, lontano dalle scogliere dell’infanzia, dal suono delle campane, dal profumo di mare che risale i dirupi trasportato dall’aria calda oppure, al contrario, qualcuno di loro non se n’è più andato e ha deciso di spendere qui il resto dei suoi giorni, nel ventre del drago addormentato sul mare, occupato a mischiare il suono dei proiettili con quello delle onde per dimenticare la guerra e ricordare se stesso. Forse è l’uomo che portava queste mostrine che sto calpestando, forse è quel vecchio che sembra diretto qui, appoggiato al bastone. Viene lentamente su per la salita, antico come la nebbia, e sembra non avere alcuna fretta.

La Casamatta 4 (Copyright Monica Bruni 2000)

Il campo degli Ebrei

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